- IL DOPPIAGGIO DELL'ANIME -
Allo scopo di realizzare un prodotto accettabile, la delicata fase del doppiaggio di una qualsiasi animazione sia singola (Film Animato) che articolata (Serie TV), solitamente deve tenere conto di vari ed importanti aspetti, fra cui spiccano prima di ogni altra cosa l'adattamento dei testi e la scelta delle voci.
L'adattamento dei testi a sua volta è vincolato dal luogo d'origine della specifica animazione che si vuol riadattare nel proprio parlato. Logicamente più è conosciuta la lingua originaria, migliore sarà il risultato finale in tale sede. Ed è per questo motivo che diverse Case di doppiaggio, per contenere i costi, non traducono i vari testi direttamente dalla lingua madre (ad esempio dal giapponese) ma più comodamente dalle versioni europee o statunitensi, e spesso ciò comporta anche uno stravolgimento concettuale dell'animazione stessa, visto che a volte cambiano perfino i nominativi dei personaggi.
La scelta dei doppiatori, ovvero
la scrupolosa selezione delle voci che dovranno personalizzare i vari interpreti
presenti nell'animazione, è tendenzialmente legata al contesto della
storia ed alla caratterizzazione specifica dei personaggi.
A tal proposito, in tale fase è importante
anche una certa versatilità dei doppiatori nel riuscire a riprodurre
fedelmente un particolare timbro di voce, che sia quanto meno somigliante
alla tonalità usata dal collega straniero.
Tuttavia ci sono altre componenti che condizionano il doppiaggio finale, quali possibili censure, la disponibilità temporale del doppiatore, il budget operativo e soprattutto la fascia di pubblico (e di mercato) a cui è rivolta l'animazione. Infatti se quest'ultima è destinata al Cinema o alla TV intesa sia quella pubblica, che quella privata di maggiore attrattiva, il doppiaggio viene curato in un modo molto professionale, mentre se il film d'animazione o la serie animata sono riservate solo all'home video oppure ad un circuito televisivo di secondo piano, vengono realizzate con minor accuratezza.
Per fortuna ciò non si verifica sempre e comunque. In effetti sebbene l'anime di Caro Fratello non sia mai andato in onda sull'emittenti nazionali di maggiore ascolto quali Rai o Mediaset, ma sia stato dapprima distribuito dalla Yamato Video e poi trasmesso dal canale televisivo Italia 7 Gold, è certamente un dato di fatto inconfutabile che sia stato doppiato nel miglior modo possibile da un'eccellente cast di doppiatori, quali:
Beatrice Margiotti - Nanako Misonoo
Stefania Patruno - Rei Asaka
Rosalinda Galli - Fukiko Ichinomiya
Alessandra Cassioli - Kaoru Orihara
Monica Ward - Mariko Shinobu
Ilaria Latini - Tomoko Arikura
Laura Latini - Aya Misaki
Guido Cavalleri (Ep.1-4) Vittorio Guerrieri (Ep.5-39)
- Takehiko Henmi
Davvero un degno lavoro di doppiaggio, quello che questi doppiatori ben diretti da Massimo Corizza, e già apprezzati in altre animazioni, ma pure in film e telefilm, hanno saputo svolgere nella serie TV di Caro Fratello, dove tutti i vari personaggi sono stati personalizzati dalle loro voci come meglio non si poteva fare.
Tuttavia, se proprio si vuole
cercare una qualche pecca presente nel doppiaggio, purtroppo alla fin fine,
sebbene a fatica, si riesce lo stesso a trovare: mi riferisco all'errore
fatto in alcune puntate sulla presunta età di Rei Asaka, dato che
Saint Just, frequentando la seconda superiore al Seiran ha circa 17 anni,
e non 20 come in un paio di occasioni si sente dire nell'anime.
Comunque il difetto che maggiormente gli si può
imputare è quello di aver impresso una stranissima cadenza accentuata
ai nomi di Nanako, Fukiko, Mariko e Tomoko, che sono così diventati:
Nànàko, Fùkìko, Màrìko e Tòmòko.
In conclusione, credo che ogni
fan italiano di Oniisama e... dopo aver dato un'occhiata anche sfuggevole
alla Serie TV di Caro Fratello, debba fare un grosso sospiro di sollievo,
visto per come in passato sono stati maltrattati altri anime giunti in
Italia, cioè ricolmi di censure e cambiamenti, e con un doppiaggio
all'acqua di rose o al massimo senza infamia e senza lode.
- IL MANGA IN GIAPPONE -
Anche gli appassionati di lungo corso del genere "Manga" potrebbero non essere a conoscenza che in Giappone, patria indiscussa dell'intrattenimento cartaceo, qualsiasi nuovo fumetto, prima di venir pubblicato in albi da 150/200 pagine, è serializzato a volte anche per la sua intera durata su dei corposi volumi (simili a dei tomi) che inglobano al loro interno varie strisce fumettistiche di circa una ventina di pagine. Solo in seguito, se ritenuto effettivamente valido si presta ad una successiva ristampa monotematica, e ciò avviene (soprattutto se l'autore non è molto conosciuto) per la stramaggioranza dei manga di ciascuna tipologia: sia Shonen (adatti ad un pubblico maschile) che Shoujo (rivolti verso una platea più femminile).
Quindi, gli autori nipponici non disegnano di getto tutta la storia a fumetti del proprio manga, ma la scaglionano un pò alla volta, seguendo alla lettera (tranne rari casi) una trama portante già sceneggiata interamente o solo in parte. Ebbene, i fumettisti del Sol Levante, dopo aver ben curato il soggetto originale, ogni settimana o 15 giorni, devono provvedere a tratteggiare all'incirca venti tavole, che verranno poi man mano pubblicate e raccolte nelle riviste sopra citate.
Questa sorta di pubblicazione a singhiozzo è davvero molto utile ai giovani lettori giapponesi, che così possono da un lato focalizzare il proprio interesse su più storie a fumetti (scegliendo poi quella meglio confacente ai propri gusti) e dall'altro non sperperano a vuoto buona parte della loro "paghetta" (settimanale o mensile che sia), comprando a scatola chiusa un manga che potrebbe anche non piacere.
Nell'anno 1974, ciò
accadde anche per il nostro Oniisama e... (Caro Fratello), infatti il fumetto
della già allora popolare Riyoko Ikeda, venne dapprima serializzato
a puntate sulle pagine di una "Rivista Raccoglitore" (che se non erro,
mi sembra fosse della casa editrice: Shueisha), e poi l'anno seguente raccolto
per la gioia dei fans in tre volumi (detti: Tankobon) da circa 160 pagine.
Tuttavia le pubblicazioni di Oniisama e... in
Giappone non si fermarono solo a questa unica edizione: in effetti, seguitò
una nuova ristampa del manga, edita dalla Chuokoronsha in un solo volume
da collezione di circa 500 pagine, e successivamente, con la messa in onda
della Serie TV, uscirono addirittura anche gli 8 Anime-Comics a colori.
In conclusione, rifacendomi
alle ben note massime: "Meglio tardi che mai" e "Meglio poco che niente",
vorrei in un certo qual senso, non deprimermi troppo di fronte alla comunque
ben tradotta pubblicazione italiana del manga di Caro Fratello ad opera
della Star Comics, che purtroppo resta (e forse resterà) l'unica
su Oniisama e... in Italia, visto che tutto sommato ha avuto il grande
merito di farci conoscere questa meravigliosa storia targata Riyoko Ikeda.
CARO FRATELLO (ONIISAMA E)
- 10 CURIOSITÀ SUL MANGA DI R. IKEDA -
1) In realtà la corretta traduzione di "Oniisama e...", non è letteralmente "Caro Fratello..." come si potrebbe pensare, ma è invece "A mio fratello...". Anche il nome dell'istituto femminile del Seiran, nasconde un sorta di simbolismo floreale, in effetti traducendo nel nostro parlato il nome della rinomata scuola presente in Oniisama e, si leggerebbe come "Orchidea Blu".
2) Il professor Misonoo incontrò per la prima volta sia Nanako (allora bambina) che sua madre nel ristorante caratteristico in cui la futura Signora Misonoo lavorò per un certo periodo di tempo. Per quanto trapela nel manga, Nanako Misonoo ha i capelli biondi (o comunque di una tinta castana molto chiara) e gli occhi di colore scuro.
3) Nella versione cartacea dell'Ikeda, Aya Misaki non viene mai spalleggiata da Sonobe e Furuta (visto che non compaiono nel manga) in effetti fa tutto da sola. Tuttavia, seppure prima sospettata, non è proprio certo che sia stata lei a determinare il ritardo della "candidata" Nanako al party del Sorority Club.
4) Il Signor Ichinomiya, cioè il facoltoso padre di Takashi, Fukiko e Rei, fa parte del consiglio direttivo dell'istituto Seiran. In passato, la madre naturale di Fukiko e Rei prestava servizio come domestica nella villa degli Ichinomiya. Nel fumetto, Lady Miya ignora di essere la figlia dell'amante di suo padre, crede che solo la "sorellastra" Saint Just sia nata da tale scandalosa relazione extraconiugale.
5) A differenza dell'anime, nel fumetto, per una
non precisata ragione, non vengono mai riportati i nomi di Misaki (Aya)
e Nakaya (Jinko o Junko) ed il cognome di Tomoko (Arikura). Inoltre non
si fa mai menzione né della Signora Ichinomiya e né dell'evento
che originò e scatenò l'amore di Fukiko verso Takehiko.
Fra l'altro, molti protagonisti non suonano (a
parte Rei, la chitarra) tutti gli strumenti musicali (pianoforte, flauto,
violino) come si vede fare spesso nella serie TV.
6) Hikawa Shinobu, ovvero il padre di Mariko, non è stato da sempre uno scrittore erotico, infatti sebbene con scarsa fortuna iniziò la sua carriera da serio romanziere. Dopo il divorzio dei suoi genitori, Mariko lascerà il cognome del padre (Shinobu) per utilizzare da lì in poi quello di sua madre (Sekiya).
7) Nel fumetto, considerata la temporanea spaccatura
con l'amica storica Tomoko, Nanako viene accompagnata solo da Mariko al
Festival Universitario a cui partecipano Takehiko Henmi e Takashi Ichinomiya.
La stessa Mariko, all'inizio della storia, dopo
il suo svenimento dovuto al rifiuto di mangiare se Nanako non la perdonerà,
non verrà ricoverata in ospedale, ma sarà portata da Kaoru
nell'infermeria del Seiran.
8) In Giappone, i nomi di Rei e Kaoru sono adatti per entrambi i sessi, e quindi utilizzabili indistintamente sia da uomini che da donne. Inoltre il vocabolo giapponese "Senpai" è utilizzato di solito per riferirsi ad una compagna (o compagno) più adulta, che in genere frequenta una classe superiore, oppure ha già frequentato la stessa scuola.
9) Per quello che si conosce sul conto di Fukiko e Rei (in pratica vere sorelle a tutti gli effetti), si può presumere che solo il primogenito Takashi sia effettivamente l'unico figlio legittimo del Signor Ichinomiya. A proposito di Saint Just e Lady Miya, nel manga sarà Rei e non Fukiko a regalare la sua preziosa bambola a Nanako.
10) Nella versione a fumetti, nel Sorority Club, compaiono altri membri (fra cui Mezoosa, Vampanella e Pane-di-traverso) che non figurano mai nell'anime. Si suppone fra l'altro che alcuni membri anziani della Sorority (fra cui Monnalisa e Borgia) siano amiche di lungo corso nonché coetanee di Lady Miya, con cui hanno un rapporto molto particolareggiato.
(by Marco)