Marco è inoltre
autore di altre 4 schede di approfondimento:
- "Primo piano",
sui personaggi - in versione manga - di Kaoru, Saint Just, Fukiko,
Mariko, Aya, Tomoko, Takehiko e Takashi, che trovate nella pagina
successiva;
- una personale
riflessione su "amici e nemici", sempre nel manga, e un Puzzle Game, che
trovate a questo link;
- "Primo
piano" su Nanako, Nakaya, i genitori dei protagonisti e i membri della
Sorority;
- Considerazioni
sul doppiaggio, sul manga in Giappone, e 10 curiosità sul manga.
Sempre di Marco,
è il quiz su Caro
fratello..., per gli appassionati DOC, che trovate in una versione
scaricabile in formato .zip.
Per poter rispondere
alle domande, scaricatelo sul vostro PC e poi "unzippate" i file in un'unica
cartella (alcuni file sono nascosti).
All'interno di queste
pagine sono presenti degli *spoiler*,
per cui è consigliabile leggerle solo dopo aver letto il manga in
tutta la sua interezza, o aver visto la serie animata.
Se volete usare
questo materiale per il vostro sito, vi chiedo di contattare prima l'autore,
per avere il suo consenso.
È risaputo che dopo il successo avuto con l'avvenente rosa di Versailles, l'Ikeda avesse logicamente sia i riflettori del pubblico che l'occhio vigile della critica puntati su di sé, ed è altresì vero che tutte le sue opere future, in un modo o nell'altro sarebbero state messe a confronto con il capolavoro manga che l'aveva appunto resa celebre e stimata.
Quindi dopo aver pubblicato un paio di storie brevi, Shoko no Etude e Claudine, l'Ikeda passa finalmente a sceneggiare un suo nuovo e più articolato lavoro: Oniisama e (Caro Fratello) che sebbene non si rivelerà di una lunghezza pari a quella di Versailles no Bara, mostrerà fin da subito una serie di peculiarità molto similari, quali intensità narrativa, ricchezza di particolari, caratterizzazione dei personaggi ed innumerevoli colpi di scena, che non faranno di certo rimpiangere il suo più famoso ed illustre predecessore.
Sebbene l'ambientazione urbana del Giappone di quegli anni poteva in un certo senso limitare fortemente la naturale inclinazione dell'Ikeda nel disegnare sfondi e panorami molto eleganti e particolareggiati, la bravura dell'autrice nel creare una situazione stilisticamente a lei più congeniale le permetterà di ricreare in più punti un sorta di déjà-vù.
Proprio così, un déjà-vù,
ossia un qualcosa di già visto, che via via riaffiora e riemerge
lentamente nella memoria del lettore, man mano che la storia segue il suo
corso.
In tal senso non sembra del tutto fuori luogo
una specie di connessione non si sa quanto e se effettivamente voluta con
personaggi e vicende passate, che riportano alla mente il ricordo (neanche
tanto vago) dell'indimenticabile Lady Oscar e dell'aristocratica Corte
di Versailles.
Questo lo dimostra anche il fatto di trattare opportunamente e con guanti di seta temi di natura esplicitamente adulta, in effetti elementi come l'omosessualità femminile (o presunta tale), la fragilità emotiva, il suicidio adolescenziale e la morte violenta (o dolorosa), sono tematiche assai forti, affrontate in ambedue i manga in modo tanto delicato quanto decoroso.
Oltre a ciò, un altro marchio di fabbrica che contraddistingue da sempre l'autrice è quello di smorzare i toni a volte pesanti e tragici delle sue storie con piccoli siparietti comici e brevi gag umoristiche, che comunque non stravolgono la linearità della trama ma spesso la rendono più scorrevole, piacevole ed a tratti anche spassosa. Cosa che appunto in Caro Fratello (come del resto in Lady Oscar), succede abbastanza di frequente, in particolar modo nella prima parte del manga.
Ennesima affinità riscontrabile nei fumetti dell'Ikeda è il simbolismo che si manifesta sotto svariate forme e mutevoli sfaccettature, in particolar modo l'autrice ha una predilezione marcata per i simbolismi floreali (che sono davvero una costante nei manga di tipologia shoujo) ma non disdegna per questo anche l'uso (a volte abuso) di altri simboli come temporali improvvisi, oggettistica varia e paesaggi suggestivi.
Tuttavia, seppure possono trovarsi vari e palesi riscontri tra le due opere, bisogna pure ammettere che Caro Fratello è un racconto breve ma intenso di circa cinquecento pagine, che tende a scrutare molto l'aspetto psicologico delle varie protagoniste della vicenda, puntando sui vincoli affettivi e soprattutto sui legami di parentela ed amicizia che già esistono o che si verranno a creare nel corso di tutta la storia, davvero traboccante di grandi e piccoli segreti, mezze verità e bassezze varie, ma pure di amicizie solidali, crescite caratteriali e nuovi stimoli, che spesso rappresenteranno delle vere costanti e saranno di fatto i motivi ricorrenti che puntualmente movimentano ogni situazione o avvenimento presente nell'avvincente trama di Caro Fratello.
Inoltre la maestria dell'autrice sembra trovarsi ancora di più a suo agio nell'ambientazione giapponese dell'opera, visto che sapientemente miscela in essa svariati elementi della tradizione nipponica (soprattutto scolastica) come le scuole preparatorie, esami d'ammissione, associazioni o attività studentesche, divise obbligatorie (o facoltative), controllori severi ed inflessibili e via discorrendo.
Sempre continuando su questa falsariga, vanno
menzionati anche i soprannomi di due protagoniste del manga, vale a dire
quello chiaramente nipponico di Kaoru Orihara, ovvero "Principe Kaoru"
che deriva dal personaggio di un celebre romanzo della narrativa del Sol
Levante, e quello volutamente francese di Rei Asaka, cioè "Saint-Just",
che scaturisce dal noto rivoluzionario dall'animo tormentato.
Questi appellativi non proprio casuali pongono
ancora di più l'accento sull'eterogenea amalgama del fumetto: tradizione
giapponese mista a qualche vago richiamo della Francia del XVIII secolo
e soprattutto ad allusioni di tipo stilistico orientate palesemente verso
Versailles
no Bara.
Una storia, quella di Caro Fratello, che tralasciando il salto temporale di circa un paio d'anni che l'autrice traccia verso le ultime pagine del manga, si compie cronologicamente nel giro di un solo intensissimo anno o poco più, ed è proprio in questa veloce alternanza di eventi, stati d'animo e colpi di scena che tenderà a dipanarsi tale succinta vicenda, svelando a poco a poco ogni più intricato mistero o subdolo inganno.
Sebbene sia un fatto più che risaputo che nelle opere dell'Ikeda, non c'è un solo ed unico protagonista ma una schiera di personaggi principali su cui poggia tutta la trama portante (esempi lampanti sono Oscar, André, Maria Antonietta e il Conte di Fersen in Versailles no Bara ma anche Julius, Isaac e Klaus in Orpheus no Mado) lo stesso discorso è valido pure in Caro Fratello, dove le figure di spicco sono almeno quattro: Nanako, Fukiko, Rei e Kaoru senza contare anche Mariko e Takehiko che ricoprono dei ruoli non proprio secondari.
Ma si può altresì affermare (senza
per questo cadere in un controsenso, per quanto detto prima) che in Caro
Fratello un vero e proprio protagonista indiscusso c'è, ed è
l'ingenua Nanako Misonoo.
La rapida crescita caratteriale che per forza
maggiore è costretta a fare nel suo intenso primo anno al Seiran,
la pone sicuramente sopra ogni altro personaggio presente nel manga di
Oniisama
e. In pratica, e i fatti lo dimostreranno, è l'unico personaggio
che fra mille e più difficoltà (Kaoru a parte), troverà
la forza di andare avanti malgrado tutto e tutti, andando anche contro
la propria indole debole e rinunciataria, trasformandosi effettivamente
in una delle migliori figure femminili mai create dall'Ikeda, un pò
come successe per Rosalie La Molière in Versailles no Bara.
Tutto sommato ciò non si sarebbe mai verificato se Nanako non fosse incappata passaggio dopo passaggio in una serie di avversità crescenti ed avesse incontrato lungo il suo tentennante cammino, dei personaggi come:
Il premuroso Takehiko, che svolgerà appieno
il delicato compito di fratello maggiore di Nanako, seppure per via epistolare,
consigliandola spesso sul da farsi, e sarà proprio grazie alla sua
sorellina acquisita che riuscirà a riavvicinarsi alla ragazza che
ama, vale a dire Kaoru che aveva bruscamente interrotto il loro rapporto
all'insorgere della sua grave malattia;
L'infelice Rei Asaka, che sebbene venga molto
idealizzata dalla stessa giovane Misonoo, e purtroppo ossessionata oltremodo
dalla sorella Fukiko, confonderà pericolosamente la nostra protagonista,
e le darà il dolore forse più forte, alla fine del manga;
La possessiva Mariko Shinobu, che morbosamente
diffidente verso gli uomini, tende a preferire di gran lunga la compagnia
femminile, soprattutto quella di Nanako, che malgrado qualche alto e basso,
le sarà davvero di conforto, aiutandola ad uscire fuori dai suoi
errati convincimenti;
La splendida Kaoru Orihara, che provata nel fisico
da una terribile malattia, sarà l'unico vero punto fermo presente
al Seiran, su cui Nanako potrà contare fino in fondo: infatti più
di una volta la conforterà e le infonderà coraggio, inoltre
sarà lei a svelarle sia il fraterno legame che lega Fukiko a Rei,
sia quello che la vincola affettivamente a Takehiko;
L'orgogliosa Fukiko Ichinomiya, che segretamente
innamorata di Takehiko, ordirà uno spregevole inganno ai danni della
povera Nanako pilotando il suo ingresso nel rinomato Sorority Club al fine
di allontanarla da lui; come se non bastasse, Lady Miya sarà l'artefice
principale dell'uscita di scena della sorella Rei Asaka, la giovane diciassettenne
tanto cara a Nanako;
L'indisponente Aya Misaki, che sarà sia
per Nanako che per Mariko, la classica spina nel fianco, visto che spinta
dall'invidia e dal desiderio di rivalsa per non essere entrata a far parte
della Sorority, continuerà incessantemente a creare grattacapi e
fastidi alle due amiche, fino al punto di arrivare perfino a farsi ferire
dalla stessa Mariko;
L'amichevole Tomoko Arikura, che per un lungo
periodo volterà le spalle alla sua amica di sempre Nanako, un pò
per semplice gelosia e un pò per le macchinazioni di Mariko, intenta
a monopolizzare l'amicizia di Nanako tutta per sé, ma verso la fine
ritornerà giustamente sui suoi passi, riappacificandosi con la sua
migliore amica;
Il simpatico Takashi Ichinomiya, che favorevolmente
colpito dall'isterica Mariko, incontrata per mezzo di Nanako, farà
di tutto per scardinare le arcigne barriere che la giovane Shinobu gli
opporrà costantemente.
Nanako, si troverà a fare i conti con una
realtà tanto diversa dalla sua normale consuetudine fin dal suo
iniziale passaggio al Seiran; il susseguente ingresso all'esclusivo Sorority
Club, darà adito poi ad una catena interminabile di accuse e maldicenze
ai suoi danni. Tra poche luci e tante ombre, Nanako dovrà incamminarsi
da sola lungo un arduo sentiero senza la fedele compagnia della sua amica
d'infanzia Tomoko, sostituita, non per sua volontà, dalla possessiva
Mariko.
In un vortice infinito di rivelazioni, Nanako
si troverà immischiata in un dedalo di emozioni che la porterà
a conoscere tre figure d'indubbio carisma: l'inquieta Saint-Just, il coraggioso
Principe Kaoru e la fiera Lady Miya che saranno per lei fonte alterna di
gioia e dolore.
In un contesto nebuloso ed enigmatico, Nanako troverà la forza di spingersi avanti nonostante lungo il suo percorso incroci una non indifferente sfilza d'inganni e cattiverie, e sebbene sconvolta a dismisura sia da fatti di somma drammaticità che da imprevedibili verità rivelatele, osserverà in prima fila il corso degli eventi che si dipaneranno davanti ai suoi occhi innocenti, e che lasceranno un segno indelebile nella sua pur giovane coscienza.
Oltrepassando traversie di tutti i tipi (insospettabili vincoli di parentela, spudorati raggiri e morti raggelanti), Nanako Misonoo si svestirà a poco a poco della sua adolescente ingenuità, che lascerà spazio alla nuda e cruda realtà della sua nuova porzione di vita, ed alla fine la semplice ragazzina di un tempo si scoprirà giovane donna.
Giunti verso la conclusione è giustamente
menzionabile un'altra nota curiosa che palesano i vari fumetti dell'Ikeda,
ed è quel fitto alone di fatalità che circonda i suoi personaggi
di spicco: basti pensare alla fine tragica a cui vanno incontro André
ed Oscar in Versailles no Bara, Rei e Kaoru in Oniisama e,
ed infine Julius e Klaus in Orpheus no Mado.
Tuttavia il finale che l'autrice riserva per
la giovane Nanako, seppure colmo di tristezza per la perdita di persone
molto care, è di una estrema e dolce compostezza, che si manifesta
in tutto e per tutto in una delle ultime lettere che Nanako scrive al suo
caro fratello Takehiko:
"Le lettere che ho scritto a mio fratello sono volate oltre oceano attraversando lo stesso cielo in cui ha volato lui... Queste lettere sono la testimonianza della mia gioventù perché le ho scritte tutte con sincerità"
Caro Fratello è un piccolo capolavoro che fonde in sé la maestria narrativa dell'Ikeda, capace di articolare una storia tanto ben strutturata quanto sobriamente intrigante che ci viene gradualmente raccontata passo dopo passo, dalle scioccanti scoperte che una ragazzina sedicenne si trova a vivere di colpo in prima persona, temprando fra mille difficoltà ed assilli il suo carattere insicuro e cercando per quanto le sia possibile di mettere ordine nella vita delle persone che le stanno veramente a cuore, riuscendoci purtroppo solo in parte.
Note sull'edizione italiana di Caro Fratello
(Oniisama e) di Riyoko Ikeda:
(Neverland/Star Comics) 120 pag. circa b/n, €
2,10 (prezzo corrente), senso di lettura all'occidentale.
Periodicità: Serie conclusa, ma ancora
facilmente reperibile come arretrato
Pubblicato integralmente in 4 albi dal Luglio
all'Ottobre 1995.
Chiunque non conoscesse
ancora il manga di Caro Fratello (Oniisama e) e volesse perciò
ovviare a tale mancanza recuperando gli albi arretrati, o quanto meno leggendo
trame e resoconti in merito alla versione cartacea, deve comunque tenere
in debita considerazione che, seppure nella sua concisa brevità
(poco meno di 500 pagine raccolte in 4 sottili volumi), questo fumetto
di Riyoko Ikeda è un' opera alquanto complessa, che in talune situazioni
si diversifica non poco sia nella sostanza che nella forma dalla sua conversione
televisiva, e cioè dall'anime omonimo del celebre regista Osamu
Dezaki, composto da ben 39 episodi.
La versione animata di Oniisama e, datata
1991/92, è perciò distante circa tre lustri dalla storia
a fumetti disegnata a meta' anni '70 dall'Ikeda, subito dopo aver ottenuto
grande popolarità con il suo ben noto capolavoro Versailles no
Bara.
E' proprio al ritorno in auge dell'anime di Lady
Oscar avvenuto in Giappone verso la fine degli anni '80 (dopo che i
fans nipponici l'avevano un pò snobbato quando uscì in prima
visione nel 1979/80) che l'emittente di stato giapponese NHK, per ragioni
legate a possibili ritorni economici, ebbe l'intenzione di sovvenzionare
la produzione della serie TV di Caro Fratello.
Le ragioni di ciò vanno ricercate nelle evidenti affinità riscontabili tra le due opere; in particolar modo, si voleva far leva sulla spiccata somiglianza fisica insita nelle figure di Oscar François De Jarjayes e di Rei Asaka (Saint Just), ma non erano per questo tralasciate altre particolari similitudini (sempre legate ai vari personaggi) sia a livello puramente stilistico (basti pensare a Maria Antonietta e Fukiko Ichinomiya o André Grandier e Kaoru Orihara) e sia a livello caratteriale (in tal caso sono degne di menzione: Rosalie La Molière e Nanako Misonoo, la Contessa Du Barry e Aya Misaki o Jeanne De La Motte e Mariko Shinobu).
Tutto sommato, se il tratto e la classe di Dezaki
sotto l'aspetto prettamente tecnico sono facilmente riconoscibili (fattezze
leggiadre, eleganza visiva, cura del particolare, sfumature e dissolvenze
varie) va anche detto che il celebre regista nipponico improntò
alcune chiare modifiche alla trama di Oniisama e.
Questo lo si deve al tono narrativo un pò
tragico e fatale che l'Ikeda impresse al suo fumetto, che oltre ad avere
una fine non proprio lieta, è altresì costellato da elementi
di natura adulta, tra cui spicca su tutti il suicidio in età adolescenziale.
Fu per questa ragione che in Giappone l'anime
di Caro Fratello, dopo un rapido passaggio pomeridiano in TV, venne
spostato in un orario notturno.
Ed è sempre per questo motivo che in Italia
è giunto (per fortuna senza censure) dapprima solo in VHS (a breve
dovrebbe uscire anche il formato in DVD) per mezzo della Yamato Video,
nel 1995/96, per poi venire in seguito trasmesso un paio di volte dall'emittente
Italia 7 Gold, nel Marzo e nell'Ottobre 2003.
Nell'anime si realizzarono vari cambiamenti alla trama portante di Caro Fratello (ad esempio: il suicidio diventa incidente e l'alone della morte inevitabile scompare, per lasciare spazio alla vita che genera altra vita), che sebbene diedero gli effetti sperati alleggerendo notevolmente la drammaticità della vicenda, lasciarono indubbiamente con l'amaro in bocca tutti coloro che in precedenza (o in concomitanza) si erano appassionati e commossi a seguire fedelmente gli eventi narrati nel manga.
Oltre a stravolgere alcuni punti chiave, e perciò
il senso stesso, del fumetto, l'anime tende a mutare marcatamente anche
l'atteggiamento finale di alcuni personaggi, nella serie TV.
La superba figura di Lady Miya o quella indisponente
di Aya Misaki, acquistano di fatto una maggior dignità d'animo,
poiché avvertono un sincero rimorso, infinitamente maggiore di quello
che vagamente trapela in loro nel manga, per le disdicevoli azioni purtroppo
commesse.
In tal senso, va menzionata anche la miglior
caratterizzazione di personaggi "secondari" come Tomoko e Takashi, a cui
è stato concesso anche un maggior spazio.
In conclusione, sia il manga che l'anime di Oniisama
e hanno indiscutibilmente i loro pregi e difetti, dei pro e contro:
il fumetto ha il merito di aver fornito la sceneggiatura e soprattutto
di aver fatto conoscere prima al lettore (o spettatore) tale intricata
ma emozionante storia, mentre la serie TV di Osamu Dezaki, malgrado non
sia proprio fedele in tutto e per tutto al racconto di Riyoko Ikeda, ha
fatto sì che i vari personaggi di Caro Fratello si animassero
d'incanto sui nostri piccoli schermi.
Il Seiran è una scuola che ingloba al suo interno sia la scuola media che quella superiore, perciò le allieve che frequentano già le medie dell'istituto passano alle superiori con maggior facilità rispetto alle studentesse che vengono da altre scuole, che per iscriversi devono prima superare un esame d'ammissione. Le tradizioni scolastiche più significative del Seiran sono il Sorority Club e l'uso non obbligatorio della divisa da parte delle liceali.
Visto e considerato che il Seiran è un istituto prettamente femminile, molte studentesse (soprattutto quelle più giovani) spesso tendono ad idealizzare le ragazze dai tratti vagamente mascolini; tuttavia ciò non deve trarre in inganno, poiché non si tratta di un amore deviato o ambiguo ma soltanto di una infatuazione passeggera o semplicemente di una forte simpatia.
All'interno del Seiran avverranno una serie lunghissima di eventi di grande interesse, infatti oltre a ciò che avrà luogo nelle varie classi del liceo, in altri posti, come la sede della Sorority, la torre dell'orologio, la palestra, l'infermeria, il cortile e l'Aula Magna, si verificheranno fatti e misfatti di una portata tale da rendere il manga di Caro Fratello sempre più avvincente ed emozionante.
In effetti, gli interni del Seiran saranno teatro di episodi di particolare rilevanza, come la selezione delle candidate, il giuramento dei nuovi membri e il doloso ferimento di Saint Just, nella sede del Sorority Club; il lancio di coltelli di Rei contro la sagoma di Lady Miya, ed i misteri svelati sul male di Kaoru, e sul fraterno legame che unisce Nanako a Takehiko, nella torre dell'orologio; la partita di basket e l'incidente occorso durante l'incontro a Kaoru, nella palestra; la riappacificazione tra Mariko e Nanako nell'infermeria; l'inganno di Mariko a Tomoko, quello di Fukiko a Saint Just e la scoperta del loro vincolo di stretta parentela nel cortile; per concludere infine con il toccante appello di Kaoru nella riunione degli studenti, tenutosi nell'Aula Magna.
Nel corso della storia, numerose vicende e situazioni
si dipaneranno proprio attraverso le scale, i corridoi, e le aule del Seiran,
una scuola partorita dall'inesauribile vena artistica di Riyoko Ikeda che
l'ha saputa rendere talmente reale da permettere al lettore d'immaginare
che quanto sia successo all'interno di tale istituto in quel lontano 1975,
sia accaduto effettivamente per davvero.
Oltre alla popolare Fukiko Ichinomiya, alias Lady Miya e presidentessa della Sorority, altre figure di spicco all'interno del Club sono le belle e raffinate: Lady Monnalisa, Lady Borgia, Lady Ohara e Lady Otoriran e le simpatiche Lady Mezoosa, Lady Vampanella e Lady Pane-di-traverso, che rappresentano il consiglio dei membri anziani del Sorority Club.
Ogni anno un numero molto esiguo di studentesse del primo anno, sono dapprima scelte come candidate per poi venire in seguito accuratamente selezionate dalla presidentessa Lady Miya e dal consiglio dei membri anziani; solo chi supera tale delicata selezione entrerà effettivamente a far parte del Sorority Club.
La scelta sia delle candidate che dei nuovi membri della Sorority viene svolta in base a dei criteri di valutazione molto scrupolosi che tengono conto di una serie non indifferente di fattori: bella presenza, cultura, profitto scolastico, educazione, salute, prestanza fisica e condizione familiare. Solo chi è in possesso di tali requisiti può ambire ad accedere al popolare Club di Lady Miya.
Se entrare al Sorority Club può considerarsi una vera impresa, confermarsi come suo membro è altrettanto difficile, poiché oltre ad assolvere appieno i propri incarichi all'interno del Club, bisogna mantenere un soddisfacente rendimento scolastico. Se ciò non avvenisse l'espulsione dalla Sorority sarebbe un'inevitabile conseguenza.
Tuttavia tutte coloro che avranno l'indiscusso privilegio di far parte del Sorority Club oltre ai normali ritorni d'immagine e popolarità, potranno contare su altri vantaggi e benefici, poiché avranno la possibilità di partecipare a sedute di studio suppletive, a feste esclusive e raffinate ed avere utili consigli nonché aiuti scolastici dalle compagne più grandi.
Comunque ogni medaglia ha il suo rovescio: durante il periodo che subito segue le candidature al Sorority, le prime classi del Seiran sono spesso teatro di pettegolezzi, maldicenze e litigi tra le varie studentesse; infatti astio e dissapore reciproco sono davvero all'ordine del giorno a causa del nervosismo scatenato dalla possibilità di fare il proprio ingresso nella prestigiosa Sorority.
L'agognato ed ambitissimo Sorority Club, fonte di contrasto e rivalità, d'invidia e gelosia, d'illusione e delusione nelle giovani matricole del Seiran e di rancore misto a tristezza nelle studentesse più grandi, nel corso di un anno molto intenso chiuderà i suoi battenti. Infatti in seguito ad eventi di estrema drammaticità, la fiera presidentessa Lady Miya decreterà il suo definitivo scioglimento.